“La scelta di un giovane dipende dalla sua inclinazione, ma anche dalla fortuna di incontrare un grande maestro”

Rita Levi-Montalcini

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  • Tasse scolastiche | lun 15.4.2013

    Contributi scolastici e tasse scolastiche: un po’ di chiarezza

    Che cosa sono le tasse scolastiche?

    L’impianto normativo tuttora in vigore in tema di tasse scolastiche (art. 200 del d.lgs. n. 297/1994) prevede quattro distinti tipi di tributo:

    • Tassa di iscrizione. È esigibile all’atto dell’iscrizione ad un dato corso di studi secondari, e vale per l’intera durata del ciclo, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’Erario. L’importo è di 6,04 euro.

    • Tassa di frequenza. La tassa deve essere pagata per intero sia nel caso che l’alunno si ritiri dalla scuola sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. In caso di trasferimento di uno studente da istituto statale ad altro statale, il pagamento è riconosciuto valido dalla nuova scuola. L’importo è di 15,13 euro.

    • Tassa di esame. Deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore al momento della presentazione della domanda per gli esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato (ex maturità).

    • Tassa di diploma. La tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio. L’importo è di 15,13 euro, per il rilascio del diploma di maturità delle scuole superiori e per quello dei conservatori di musica. Per la tassa di diploma non è prevista la concessione di esonero per motivi di merito, ma solo quella per motivi economici o di appartenenza a speciali categorie (circolare ministeriale 15.05.1987, n. 146).

    Quando può essere concesso l’esonero dalle tasse?

    Ai sensi del d.lgs. n. 297/1994, art. 200, l’esonero dal pagamento delle tasse scolastiche può essere consentito per merito, per motivi economici, e per appartenenza a speciali categorie di beneficiari. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche ad eccezione della sola tassa di diploma. Le famiglie possono dunque chiedere l’esonero dal pagamento in caso di:

    • Meriti scolastici, quando si prevede il conseguimento allo scrutinio finale di una media di voti pari o superiore agli 8/10 (nel caso in cui la media non venga conseguita, la famiglia dovrà provvedere al pagamento).

    • Motivi economici. Per sapere se si rientra nelle fasce di esenzione in base al reddito e al numero dei familiari è sufficiente consultare le tabelle annuali aggiornate al tasso d’inflazione programmato, che il

    ministero pubblica annualmente (www.pubblica.istruzione.it).

    • Appartenenza a speciali categorie di beneficiari. Alunni che rientrano in una delle seguenti categorie:

    a) orfani di guerra, di caduti per la lotta di liberazione, di civili caduti per fatti di guerra, di caduti per causa di servizio o di lavoro;

    b) figli di mutilati o invalidi di guerra o per la lotta di liberazione, di militari dichiarati dispersi, di mutilati o di invalidi civili per fatti di guerra, di mutilati o invalidi per causa di servizio o di lavoro;

    c) ciechi civili. Alla stessa condizione la dispensa è concessa a coloro che siano essi stessi mutilati od invalidi di guerra o per la lotta di liberazione, mutilati od invalidi civili per fatti di guerra, mutilati od invalidi per causa di servizio o di lavoro.

    Ai fini della dispensa dalle tasse scolastiche è inoltre necessario che il voto in condotta non sia inferiore ad otto decimi.

    Inoltre, sono dispensati dal pagamento delle tasse gli studenti stranieri che si iscrivano negli istituti e scuole statali ed i figli di cittadini italiani residenti all’estero che vengano a svolgere gli studi in Italia.

    Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche ad eccezione della sola tassa di diploma e vengono persi nel caso in cui lo studente incorra in una sospensione che superi i 5 giorni o in una punizione disciplinare più grave. I benefici sono inoltre sospesi nel caso di alunni ripetenti, tranne in caso di comprovata infermità.

    Cosa sono i contributi scolastici?

    Chiunque abbia figli che vanno a scuola, si è trovato tra le mani, oltre ai soliti moduli di iscrizione, anche un bollettino intestato alla scuola per il pagamento di un contributo la cui cifra viene indicata dal Consiglio di istituto. Questi bollettini si riferiscono al pagamento del contributo volontario a favore della scuola che può essere utilizzato per ampliare le attività didattiche, per migliorare l’innovazione tecnologica e per ulteriori servizi come l’assicurazione individuale integrativa degli studenti per RC infortuni, libretto delle assenze od altre attività ed iniziative rivolte agli studenti deliberati dal Consiglio d’Istituto.

    Come risulta trasparente l’azione del nostro Istituto?

    Nella domanda di iscrizione è stata riportata la dizione “contributo volontario” e la sua destinazione, per cui le famiglie erano a conoscenza sia della volontarietà che della destinazione dei contributi scolastici.

    Il programma annuale (bilancio della scuola), sia preventivo che consuntivo, è pubblicato sul sito web del nostro Istituto.

    Si può detrarre alla dichiarazione dei redditi quanto versato?

    I contributi volontari, al pari delle tasse scolastiche, costituiscono un onere per il quale è prevista una detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19%. Infatti a partire dal 2007 è stata introdotta la possibilità per le famiglie di detrarre le donazioni, e quindi anche i contributi volontari versati durante l’arco dell’anno a favore di istituti scolastici di ogni ordine e grado, statali e paritari senza scopo di lucro appartenenti al sistema nazionale di istruzione. Perciò, per un contributo versato di 100,00 €, potranno essere detratti 19,00 €.

    Come si può ottenere la detrazione?

    Per ottenere la detraibilità è necessario che il pagamento sia avvenuto tramite banca o bollettino postale (rintracciabilità del versamento), deve essere conservata la ricevuta del versamento ed infine, il contributo deve riportare nella causale la seguente dicitura “erogazione liberale” specificando almeno una delle seguenti motivazioni: “per l’innovazione tecnologica”, “per l’ampliamento dell’offerta formativa”.

    Ai fini della detraibilità si considerano “erogazioni liberali” – oltre al contributo volontario richiesto dalla scuola in genere ad inizio anno o nel periodo delle iscrizioni – anche i contributi versati durante l’arco dell’anno, ad esempio a favore di corsi integrativi quali teatro, attività sportiva, progetti di prevenzione o per il laboratorio multimediale, per rinnovare il laboratorio di chimica ecc., in quanto attività relative all’ampliamento dell’offerta formativa, per l’innovazione tecnologica ecc..

    Perché questa sezione?

    La nostra istituzione scolastica impronta l’intera gestione delle somme in questione a criteri di trasparenza ed efficienza. Preventivamente le famiglie sono state informate della volontariatà del contributo e della sua destinazione nel modulo di iscrizione del proprio figlio. Ed inoltre la pubblicazione del bilancio sul sito web constituisce garanzia di rendicontazione chiara ed esaustiva della gestione dei contributi.

    Una riflessione.

    I contributi scolastici volontari, considerata l’esiguità dei trasferimenti finanziari dello Stato alle scuole, permettono un miglioramento dell’offerta formativa, delle attrezzature e materiali utilizzati ed utilizzabili, della loro manutenzione ed aggiornamento per i nostri studenti.

    I contributi scolastici sono necessari affinché la formazione e la crescita dei nostri ragazzi, che sono e saranno il nostro futuro, contino più delle cose banali che si potrebbero acquistare con 80 euro, che significano meno di 10 euro al mese, per garantire a tutti:

    - una giusta salvaguardia attraverso una copertura assicurativa di buon livello;

    - per mantenere i laboratori efficienti;

    - per mettere a disposizione materiale didattico piuttosto che farlo acquistare individualmente e portarlo a scuola;

    - avere attrezzature sportive adeguate.

    Negare ciò ai nostri studenti ed ai nostri figli, che hanno come scenario l’Europa, è negare loro una parte di futuro.

    Gorizia, 15 aprile 2013

    Il presidente del Consiglio d’Istituto Diego Vriz

    il dirigente scolastico Anna Condolf

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